IL DRAGO SERPENTINO

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Una volta, non troppo tempo fa, il grande fiume Po prima di arrivare all’Adriatico si allargava in sette bracci, detti sette mari, perché impaludati di valli e lagune. Un luogo selvatico, fumoso, sempre incerto tra acqua, terra e cielo. C’era una volta una cocca che veleggiava verso un paese felice. Questa è una storia per chi ha del coraggio, vecchia quanto il fiume Po, che scorre, scorre e ancora scorre e voi non fidatevi, non fidatevi, non fidatevi…

Il Drago Serpentino è una fiaba ambientata in un passato indefinito, pervaso di magia, superstizione e parole. La storia si svolge a bordo della “Gogamagoga”, che veleggia lungo il Po nella speranza di trovare la zucca gigante capace di sfamare tutti i popoli della bassa. I personaggi hanno storie a metà tra il reale e l’immaginario: il Capitano è la Nena, grande conoscitrice del fiume e dei sette mari; al suo fianco ci sono il bugiardo e ambiguo Galaverna, la giovane Parpaia, in fuga dalla sua città a causa di una quaglia e Gidnone l’alchimista, deciso a tramutare in lambrusco l’acqua del Po. Ma come nella vita, l’importante è il viaggio e non la meta e quindi forse i quattro non troveranno nulla di ciò che cercano, e tutto ciò che vedranno sarà solo frutto della loro immaginazione o un brutto incubo che svanisce col sorgere del sole. Quello della Gogamagoga è un viaggio nella memoria del grande fiume e nella fantasia popolare, ma anche un’avventura dentro noi stessi, tra paure, fallimenti e attese nonché un sentito appello a proteggere questo prezioso drago serpentino dalle scaglie d’argento che silenzioso attraversa le nostre piatte terre padane.

Lo spettacolo nasce da una ricerca storica sul patrimonio immateriale delle genti del Po e in particolare sull’universo delle creature fantastiche e mostruose nate dalla fantasia popolare emiliano-romagnola per trovare risposte all’inspiegabile e per tenere lontani i bambini dai pericoli. Lo spettacolo si fa ponte tra passato e presente, rituale e ricerca, giocando con la potenza immaginifica della mente umana, un tempo facile preda di credenze e superstizioni e oggi alla ricerca della capacità perduta di sognare e credere alla fantasia e alle creature fantastiche.

Crediti
Una produzione di Officina Teatrale A_ctuar
Ispirato alle storie del fiume Po
Con Sara Draghi, Massimo Festi, Lorenzo Magnani e con Marta Boarini
Drammaturgia Sara Draghi
Silhouette e figure Naomi Lazzari
Scenografie Massimo Davi
Direzione musicale Chiara Alberani
Voci off Morena Gavioli e Coro delle Mondine di Porporana (Ass. Orm-ne)
Consulenza storica Elisa Galeati
Genere Teatro d’attore, ombre e figure, musica dal vivo
Pubblico dai 5 ai 99 anni
Durata 60 minuti 

Trailer

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Foto di scena: Daniele Mantovani (Mantoz), Elisa Catozzi

 

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